In Karpos non si butta via nulla: dal principio del recupero dei materiali e della filosofia dell’upcycling nasce Rina Bag, la borsa zaino unisex realizzata interamente con scarti di tessuto, elastici ed etichette delle precedenti collezioni.
La bag è dedicata a Rina, nonna simbolica dell’azienda, e a tutte le nonne e nonni che insegnano a riutilizzare e dare nuova vita agli oggetti: omaggio alle generazioni passate, ispirazione per quelle future.
Per realizzare le prime 2.000 Rina Bag, sono stati reintrodotti nel ciclo produttivo 700 metri di tessuto, 6000 metri di elastici e 2000 etichette, valorizzando in modo virtuoso materie prime di qualità, inizialmente destinate al macero.
Rina Bag rappresenta la volontà del brand di compiere un ulteriore passo verso un modello di sviluppo sostenibile e in futuro i numeri sono destinati a salire.
“Abbiamo intenzione di dare continuità a questo progetto e di estendere il principio del recupero e del risparmio delle nostre risorse ad altre linee produttive” spiega Giuseppe Lira, Brand manager di Karpos. “Crediamo che ognuno di noi possa fare la propria parte per migliorare l’impatto socio - ambientale della propria attività e permettere alle generazioni future di soddisfare i propri bisogni, come lo facciamo noi.”
Rina bag non è solo un prodotto, ma un modo di pensare e agire, anche perché acquistandola si contribuisce direttamente alla tutela dell’ambiente montano.
Infatti, il 50% dei ricavi delle vendite confluisce nel progetto Help The Mountains. Attraverso questa iniziativa, Karpos devolve ogni anno parte del proprio fatturato a progetti volti alla tutela del territorio e dell’ambiente montani.
Pratica, funzionale e buona: Rina Bag di Karpos è per chiunque voglia contribuire e ispirare il cambiamento nel mondo e sembra già destinata a diventare oggetto iconico per gli appassionati del marchio.
Il suo messaggio è stato spedito correttamente.
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